16 APRILE 1477
Madonna col Bambino in trono tra San Francesco e San Sebastiano
“Il giubilo è quella melodia con la quale il cuore effonde quanto non riesce ad esprimere con parole”, scriveva Sant’Agostino.
Nel trittico conservato al Museo Diocesano e Cripta di San Rufino, ma originariamente presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie presso Palazzo di Assisi, non può non farsi notare proprio l’elemento musicale, con l’angelo intento a pizzicare dolcemente le corde, che sembrano effondere una melodia celestiale verso il volto della Vergine e del Bambino, ma anche un poco verso l’osservatore. I tratti tradiscono il periodo più produttivo di Matteo, che coincide con un’importante presenza proprio nella città di San Francesco: la forza espressiva, le fisionomie che iniziano ad allungarsi, la gestualità che comincia ad assumere tratti spigolosi, sebbene ancora mediati dalle note dei vicini esempi folignati, sono anteprima della sua ultima rielaborazione delle forme.